Con diastasi addominale si intende la separazione eccessiva della parte sinistra e dalla parte destra del muscolo retto addominale. È un segno molto frequente dopo una gravidanza, ma può interessare anche persone anziane, persone in forte sovrappeso e chi pratica un’attività fisica troppo intensa. Mentre, dopo un parto, avere la pancia gonfia viene ritenuto normale, diventa una patologia quando l’aspetto globoso dell’addome non regredisce entro il primo anno dal parto e si accompagna ad una serie di segni fisici. In generale è quindi una condizione fisiologica che può diventare patologica quando non si verifica un completo ritorno alle condizioni di partenza. Se la problematica non si risolve in maniera spontanea infatti, è possibile che sopraggiungano complicanze come: senso di pesantezza al pavimento pelvico, incontinenza e formazione di ernia ombelicale o iatale. Inoltre, il lavoro non corretto della muscolatura addominale comporta disturbi anche a livello dorsale, sono tipici della diastasi infatti l’assunzione di una posizione di iperlordosi e la comparsa di dolori alla schiena”.
In questo caso si può risolvere con un approccio fisioterapico, oppure chirurgico. É qui che entra in gioco l’addominoplastica.
Permette la riparazione endoscopica della diastasi dei retti, tramite la realizzazione di tre piccole incisioni (due da 10 mm circa ed una da 5 mm circa) al di sopra del pube: attraverso di queste, si suturano le fasce dei muscoli retti addominali, ricostruendo la linea media dell’addome e riparando la diastasi, e si stabilizza e rinforza tale riparazione mediante il posizionamento di una rete, riducendo così il rischio di recidiva.