A colloquio con Dott. Andrea Garelli specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica
Negli ultimi cinquant’anni il ricorso sempre più frequente della chirurgia estetica è legato alla costante ricerca di perfezione. L’evoluzione socio economica ha puntato il mirino sui bisogni e nei secoli precedenti erano auspicati solo da una selezionata categoria di popolazione, quali: l’appagamento dell’ “io”, inteso come una sorta di ritratto mentale che condiziona inevitabilmente il nostro modo di essere e di rapportarci con gli altri; e l’aspetto del corpo così come viene percepito dal singolo e come si pensa che venga riconosciuto.
Per questi motivi, lo “scalpello” di cui il chirurgo si serve per i suoi interventi di correzione estetica, non modifica solo l’aspetto fisico di una persona, ma ne muta l’immagine che questo ha di se stesso.
Una sempre più ampia fetta di popolazione ricorre alla chirurgia estetica dando vita ad un vero e proprio fenomeno mediatico con dispute e dibattiti televisivi e giornalistici comportando spesso “confusione” e false ideologie in merito.
Il professionista si trova sempre più sommerso in n mare di insane paure e dubbi da parte dei pazienti ed è frequentatissimo sentirsi dire “la mia amica ha messo le protesi seno ed può prendere l’aereo…” ; “vorrei fare la liposuzione perché devo dimagrire…” ; “un’ amica di una mia amica dopo aver fatto l’intervento al naso è stata un mese senza respirare perché aveva i tamponi nasali…”
Proviamo a fare un po’ di chiarezza…
Purtroppo in Italia, per poter effettuare interventi di chirurgia plastica ed estetica , non è richiesta la specializzazione ma sarebbe fondamentale affidarsi soltanto a chi ha acquisito il titolo di specializzazione inserito in albo per specialisti in chirurgia plastica ed estetica, si aggiorna e perfeziona le proprie abilità accrescendo così di giorno in giorno la propria esperienza. Sempre più numerosi millantatori si imbattono in “imprese” che non competono loro e, il più delle volte, con scarsi o pessimi risultati che, conseguentemente, gettano fango e seminano riluttanza.
Qualunque intervento di chirurgia estetica è da considerare un intervento chirurgico pari a qualsiasi altro e per questo deve essere seguito soltanto dopo che lo specialista ne abbia valutato la reale necessità e utilità avvalendosi così di una visita accurata e colloquio con il paziente. Devono essere valutati tutti i parametri ematochimici e strumentali ( ecografie, radiografie, analisi del sangue, ecc..) nonché la morfologia dell’individuo dissuadendolo, se necessario, da scelte in armonia con la persona.
L’intervento deve essere eseguito in strutture abilitate, con un equipe di anestesisti rianimatori e sale operatorie adeguate.
È fondamentale esigere dal chirurgo tutte le informazioni relative all’intervento in tutte le sue fasi (pre, intra e post-operatorie) e alle possibilità di decidere consapevolmente se operarsi ed in quale periodo. In conclusione alla luce di quanto descritto, il chirurgo plastico va considerato come “alleato” della bellezza femminile e non un nemico da cui difendersi.